Differenze tra le motorizzazioni Mild Hybrid, Full Hybrid, Plug-in Hybrid ed Elettrici

Mild Hybrid

La peculiarità delle vetture Mild Hybrid risiede nell’avere un motore elettrico di dimensioni contenute che sostiene e facilita la marcia del motore endotermico. Questo garantisce maggiore potenza e minori consumi senza però poter garantire la marcia del veicolo in modalità solo elettrica.

Full Hybrid

Le vetture Full Hybrid, a differenza delle Mild Hybrid, hanno un motore elettrico più grande oltre ad una batteria per lo stoccaggio dell’energia generata. Il motore elettrico di maggiori dimensioni può garantire, seppur per brevi tratti, la marcia in modalità solo elettrica.

Plug-in Hybrid

Le vetture Plug-in Hybrid sono dotate di un motore elettrico di grandi dimensioni unite ad una batteria che permette lo stoccaggio di una quantità di energia utile alla marcia in modalità solo elettrica anche per diverse decine di chilometri. Queste vetture possono anche essere ricaricate presso le colonnine di ricarica o tramite la rete domestica.

Elettrico

Sono i veicoli totalmente ad emissioni 0. NON sono dotate di un motore endotermico e viaggiano totalmente in modalità elettrica, le batterie di grandi dimensioni garantiscono autonomie che possono essere i alcune centinaia di chilometri garantendo abbastanza autonomia sia per gli spostamenti ubani sia per quelli extra-urbani.

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Parliamo dei numeri del mercato delle vetture ibride e vetture elettriche

CRESCITA ESPONENZIALE PER LE VETTURE MILD HYBRID

Le varianti con sistema a 12 e 48V, sempre più diffuse, stanno trainando le auto a doppia proupulsione, che continuano ad aumentare la propria quota: nel primo semestre hanno superato il 10%.

Non è passato troppo tempo da quando le mild hybrid erano un’eccezione nei listini. C’era stato giusto qualche azzardo, come quello tentato dalla Honda con la seconda generazione della Jazz e con l’originale Insight, che però si era concluso senza troppo clamore. Tutto si poteva pensare, quindi, fuorchè a un così radicale camgio di rotta. Invece, complice la picchiata del diesel, sempre più penalizzato dalle nuove normative di circolazione in ambito urbano, il numero delle ibride con sistema da 12 a 48 V è cresciuto esponenzialmente finendo per trainare tutto il segmento, la cui quota in questo primo semestre del 2020 è raddoppiata rispetto all’analogo periodo del 2019 passando dal 5.13% al 10.67%. Il segreto di un simile successo? Un sistema più semplice ed economico di quelo utilizzato per e full e plug-in e, di conseguenza, prezzi più abbordabili, il tutto senza perdere i vantaggi delle sorelle maggiori: dagli incentivi regionali, come l’esenzione del bollo, alle agevolazioni in termini di viabilità locale fino ad arrivare a canoni di noleggio a lungo termine di vetture ibride più competitivi rispetto alla controparte con motore tradizionale.

Nella top 5 da inizio anno, sul gradino più alto del podio sale la Ford Puma con 6.491 immatricolazioni. La crossover dell’Ovale blu ha conquistato il pubblico del noleggio a lungo termine fin dal suo lancio, portando al debutto il nuovo ibrido della casa con l’1.0 EcoBoost da 125 e 155 CV. Al secondo posto si piazza un’altra new entry tra le auto a doppia propulsione, la Fiat 500, la cui versione ibrida è stata venduta in 4.101 esemplari con un grande successo anche nel mondo del noleggio auto. E si parla ovviamente di numeri pesantemente condizionati dal lock down 2020. Al terzo e quarto posto troviamo 2 Suzuki, la Swift con 4.068 esemplari e la ignis con 3.211 esemplari venduti. Completa il quadro al quinto posto l’unica vettura premium del gruppo, la Range Rover Evoque, con le sue 2.357 immatricolazioni si è dimostrata ancora una volta capace di stravolgere il mercato e di far segnare ottime perfomance anche nell’ambito del noleggio a lungo termine Land Rover.

FULL HYBRID, IL REGNO DELLA TOYOTA

La casa giapponese ha fatto da apripista al segmento con la Prius, poi è toccato alla Yaris, C-HR e RAV4. Le altre case possono solo inseguire, coreane in testa ma per il momento restano lontane dal colmare il gap. Grande performance anche nel comparto noleggio a lungo termine ibrido Toyota dove la casa nipponica ha fatto segnare ottimi numeri.

E’ difficile quindi parlare di ibrido senza nominare Toyota. Il costruttore del Sol Levante è stato il primo a credere fino in fondo nel progetto “Full Hybrid”, a partire dal lancio dell’iconica Prius. Ma erano ancora i tempi in cui la Yaris era disponibile anche a gasolio e nel resto della gamma non c’era nemmeno l’ombra di altri modelli elettrificati. Con il passare degli anni e l’ottimizzazione del sistema, le proporzioni sono progressivamente cambiate: dapprima con l’Auris, che comunque manteneva una gamma mista, poi con la stessa Yaris che, a poco a poco, si trasformata in un’ibrida a tutto tondo, conquistando una fetta sempre più grande di automobilisti cittadini. Da qui in avanti è stato un crescendo: dall’innovativa CH-R alla nuova Corolla (la sostituita della Auris, la prima della nuova era con gamma interamente ibrida. Ma il segno evidente del cambiamento in atto nel mercato è stato il progressivo scomparire delle versioni diesel su altra bestseller del marchio, la Toyota RAV4.

Un monopolio quindi? Fino a qualche fa assolutamente sì. Ma, di recente, sempre più case si stanno muovendo per provare a colmare il gap prime fra tutte le coreane Hyundai e KIA, che hanno schierato un tridente composto da Ioniq, Kona e Stonic. In più accanto alle neonate Ford Kuga Hybrid, Honda Jazz Hev, Subaru XV e Forester e-Boxe Mhev, fra le novità più attese c’è senza dubbio la Clio E-Tech pronta a lanciare la sfida proprio alla Yaris.

Ma la leadership di Toyota al momento è ancora intatta, la classifica della auto più vendute nel primo semestre 2020 vede in testa la Toyota Yaris con 5.819 immatricolazioni che rappresentano il 61.9% del totale delle Yaris vendute. Al secondo posto troviamo la Toyota CH-R con 4.969 immaticolazioni grazie alla sua gamma esclusivamente ibrida, al 1.8 122CV si è aggiunto il 2.0 184cv. Sul gradino più basso del podio troviamo la Toyota Corolla con 3.472 immatricolazioni, vettura che condivide le stesse motorizzazione della Toyota CH-R. Al quarto posto troviamo la Toyota RAV4 con 3.189 esemplari e un motore in due declinazioni, 2.5 218 e 222cv. Solo la Hyundai Kona, che si piazza al quinto posto con 1.360 vetture, riesce a interrompere il monologo Toyota.

UN SUCCESSO OBBLIGATO

Seppur sono fanalino di coda fra le vetture ibride, continuano a crescere con regolarità e sembrano destinate ad ulteriori accelerazioni, grazie sia agli incentivi sia alle spinte dei costruttori.

Sono sicuramente meno appetibili delle sorelle Full Hybrid e Mild Hybrid, sia per il costo superiore alla media, sia perchè in parte limitate dal loro specifico range di utilizzo che favorisce solo un certo tipo di utente: il plus dell’autonomia in modalità esclusivamente elettrica, che in media è di 50 km (che potrebbe raddoppiare, o quasi, nei prossimi anni) può diventare un’arma a doppio taglio nel momento in cui non si ha la possibilità di ricaricare e si circola col motore endotermico portandosi a spasso anche il peso delle batterie.

Ciò nonostante, la crescita delle Plug-in Hybrid è stata sempre regolare negli ultimi anni e sembra destinata ad aumentare. Basti pensare che nei primi 6 mesi del 2020, nonostante il mercato sia stato praticamente 0 a marzo e aprile causa lock down 2020, è stata raggiunta una quota di 5.805 immatricolazioni contro le sole 2.498 immatricolazioni dello stesso periodo del 2019. E’ innegabile che per le case sia un vantaggio averle a listino, considerando che l’Unione Europea ha fissato già per quest’anno un limite di emissione per la gamma di ogni costruttore a 95g/km di anidride carbonica. Inoltre la stragrande maggioranza delle Plug-in Hybrid usufruisce dell’ecoincentivo statale che è stato ulteriormente rafforzato nelle ultime settimane.

Interessante notare quindi come, nella classifica delle 5 vetture più vendute da inizio anno, ci sia soltanto SUV che pure rappresentano uno dei pochi segmenti dove il diesel la fa ancora da padrone. Al primo posto svetta la Ford Kuga con 698 immatricolazioni, vettura dotata di un 2.5 a benzina a ciclo Atkinson abbinata a un propulsore elettrico da 14.4 Kw/h. In seconda posizione troviamo la Mini Countryman con 673 unità totali, dotata di un motore da 24 cv dispone anche della trazione All4. Sale sul podio anche un peso massimo come la Porsche Cayenne, con 438 esemplari venduti. Completano il quadro due modelli del gruppo PSA, la Peugeot 3008 con 397 unità e la Opel Grandland X con 341 unità. Entrambe dispongono di 2 versioni Hybrid e Hybrid4 con motore a benzina da 1.6cc, la prima dotata di 225 cv la seconda dotata di 300cv e trazione integrale. Fra le versioni più attese dell’anno infine troviamo la recentissima JEEP Renegade e la JEEP Compass oltre alla Renault Captur E-Tech.