Ecobonus ed Ecotassa, tutte le novità per il triennio 2019 / 2021
Con la legge di bilancio varata, non senza affanni, a fine 2018 sono state introdotte importanti novità in materia di incentivi ( ecobonus ), e disincentivi ( ecotassa ), per tutto il comparto auto italiano nel trienno che va dal 2019 al 2021. L’obbiettivo dichiarato della legge, che entrerà in vigore dal 1° marzo 2019, è quello di incentivare famiglie ed imprese italiane a sostituire i mezzi più inquinanti con nuovi veicoli a ridotte emissioni inquinanti, nello specifico di Co2. Ma come si cercherà di ottenere questo obbiettivo? Con incentivi, sotto forma di sconti, sull’acquisto di vetture meno inquinanti e con disincentivi, aggravi di spesa, sull’acquisto di vetture più inquinanti. Prima di entrare nei dettagli della legge andando ad elencare vincoli, limiti e parametri facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire il perchè di questa brusca “accelerata” verso un rinnovamento green del parco auto.
Parte tutto dal dieselgate
Inutile girarci intorno, un grosso impulso alla svolta green a livello mondiale non solo italiano è stato dato dal Dieselgate che vede gli albori in un’inchiesta dell’Agenzia per la Protezione ambietale statunitense datata 2015. Da lì in poi è stato come scoperchiare un vaso di pandora, quello che sembrava all’inizio essere limitato a pochi veicoli si è in breve tempo rivelato essere uno scandalo di proporzioni globali che aveva , e ha tutt’ora in quanto gli strascichi giudiziari sono ancora in corso, come capofila le case cotruttrici tedesche ma che ha colpito in maniera importante anche se più leggera il gruppo FCA. La storia la conoscete tutti, i motori e le centraline delle vetture erano programmate per agire e reagire in maniera diversa quando si trovavano in piattaforma di test dosando in maniera diversa gli additivi al carburante, uno su tutti il famoso AdBlue, per abbassare i tassi di emissioni inquinanti e quindi rispettare le leggi sulle emissioni dei vari stati. Si sono susseguite, oltre alle indagini delle varie corti di giustizia nazionali, anche molte class action che hanno portato in breve tempo le case costruttrici a dover da un lato ammassare ingenti capitali per far fronte alla parte legale, dall’altra a cambiare in tutto o in parte gli impianti produttivi per adeguarsi per davvero alle normative sulle emissioni che si sono fatte via via più stringenti. Tutto questo ha avuto anche risvolti positivi, se così di può dire, i veicoli che rispettano la normativa Euro 6d Temp e Euro 6d hanno tassi di emissioni di Co2 e particelle inquinanti di molto inferiori alle controparti benzina che le rendono, se consideriamo tutto l’indotto dall’estrazione dei materiali utili alla costruzione delle batterie allo smaltimento delle stesse, perfino più rispettose dell’ambiente delle vetture elettriche.
I parametri per capire se sarà Ecobonus o Ecotassa
Farà fede il dato che sul libretto di circolazione è riportato al punto V 7 e cioè quello relativo alle emissioni di Co2, questo dato è influenzato da una moltitudine di fattori e se consideriamo che sono disponibili irca 5.800 allestimenti diversi per i veicoli in vendita nel nostro paese è facile capire come le case costruttrici stiano facendo una vera corsa contro il tempo per creare tabelle e fogli informativi utili da consegnare ai futuri clienti per aiutarli a districarsi nella materia. A beneficiare maggiormente del bonus saranno ovviamente le autovetture elettriche o le autovetture ibride. Per quanto riguarda i metodi di erogazione dell’ ecobonus, o applicazione dell’ecotassa, il primo sarà applicato direttamente in fase di acquisto e dovrà essere ben evidenziato sui moduli che le concessioarie consegnano ai clienti, più incerta invece l’applicazione della sovrattassa in quanto l’Agenzia delle Entrate non ha ancora rilasciato la circolare in merito ma pare certo che verrà pagata tramite F24 entro la fine dell’anno di acquisto della vettura.
Cosa succede col noleggio a lungo termine?
Per quanto riguarda il noleggio a lungo termine il bonus/sovrattassa verrà gestito direttamente dalla società che si riserverà di ribaltare o meno sul cliente finale gli effetti sia in positivo che in negativo. E’ bene specificare infatti che la legge non fa distinzione tra clienti privati o clienti con partita iva/aziendali, questi ultimi sempre più amanti della formula del noleggio a lungo termine come dimostrano i dati, bisognerà quindi attendere le decisioni da parte delle società di noleggio in merito per capire come questa legge impatterà sul settore. Da segnalare però che le autovetture immatricolate come N1 non siano intaccate, ne in positivo ne in negativo, dalla nuova normativa rendendole la scelta ideale per chi cerca un’auto a noleggio a lungo termine che lo metta al riparo da futuri aggravi di spesa